Qualche
sera fa mi sono ritrovata a vedere le foto delle vacanze estive con gli amici,
alcuni dei quali sono stati alle Azzorre.
Non
avendo mai sentito troppo parlare di queste isole, sono rimasta molto colpita e
incuriosita dalle loro foto ed ho deciso di farmi un po' di cultura a riguardo.
Ecco a voi quindi una prima presentazione generale dell’arcipelago delle
Azzorre, seguita (nei prossimi post) da alcuni articoli molto interessanti!
L'arcipelago
delle Azzorre è situato nell'Oceano Atlantico, tra il 36° e il 40° parallelo
Nord, e il 24° e il 32° meridiano Ovest. Le isole vengono comunemente suddivise
in tre gruppi: Azzorre orientali, Azzorre centrali ed Azzorre occidentali.
In
termini geologici, si sviluppa sulla microplacca delle Azzorre, più
correttamente detta Azores Plateau, una piccola porzione di crosta terrestre
compresa tra le ben più grosse Placca Nord-Americana, Placca Eurasiatica e
Placca Africana.
Inoltre,
l'Azores Plateau è delimitato a Ovest dalla dorsale oceanica Medio-Atlantica, una
lunga catena vulcanica sottomarina frutto della distensione dovuta all’allontanamento
della Placca Americana dalle Placche Eurasiatica e Africana, e che talvolta
emerge fino in superficie e forma delle Isole –ne è un esempio l’Islanda. A
Nord-Est invece il Plateau è diviso dalla Placca Europea dal Rift di Terceira, una
dorsale oceanica ancora allo stadio iniziale che prende nome proprio dall'omonima
isola dell’arcipelago. Questo rift è del tipo intra-oceanic spreading system, ma rimando la spiegazione del nome in
quando l’argomento è vasto e complesso e necessiterebbe di un post a parte
(perché no?).
Infine,
la microplacca è divisa a Sud dalla placca Africana tramite la Gloria Fault,
una faglia trascorrente destra dovuta ai movimenti relativi delle placche
Eurasiatica e Africana, rispettivamente verso Est e verso Ovest.
Dalla
Fig. 1 si può ben vedere quindi che l’arcipelago delle Azzorre si trova in
corrispondenza di una giunzione tripla (o triple
junction, volendo fare gli internazionali), ovvero una zona dove tre placche
sono a contatto e interagiscono tra loro in modi diversi: la placca Nord-Americana
si sposta verso Ovest, la placca Eurasiatica verso Est e Sud, e la placca
Africana verso Nord ed Est.
Il
lettore attento si sarà accorto di un intoppo: poche righe sopra non avevo
appena scritto che la placca Africana si muoveva verso Ovest? I movimenti delle
placche infatti sono di due tipi: assoluti o relativi (troppo facile,
altrimenti!). Il movimento assoluto di una placca è la direzione del movimento
della placca stessa, quindi, prendendo un ipotetico punto centrale alla placca,
la direzione di quel punto; i movimenti relativi sono dati dallo spostamento
della placca relativamente a qualcosa, generalmente un’altra placca, o una
faglia. La placca Africana quindi ha movimento assoluto verso Nord ed Est, ed è
infatti in rotazione, ma siccome si sposta maggiormente verso Nord che verso
Est, il movimento relativo rispetto all’Eurasia risulta essere verso Ovest.
In
questo contesto molto instabile (la sismicità in Azzorre è, comprensibilmente,
altissima) si sviluppa un plateau vulcanico, una zona cioè caratterizzata dalla
presenza di gruppi di vulcani anche molto vicini tra loro. Questi vulcani erano
inizialmente sottomarini poi, per eruzioni successive, l’accrezione ha portato
all’emersione degli stessi ed alla formazione delle isole come le conosciamo
ora. Le Azzorre possono quindi essere considerate come le cime di una catena
montuosa sommersa.
Quando
è accaduto tutto ciò? Pochissimo tempo fa (geologicamente parlando), nel Terziario,
durante la fase alpina; per intenderci, quando da noi si stavano formando le
Alpi.
Le
rocce che formano l’arcipelago sono vulcaniche, più precisamente basaltiche,
cioè di composizione mantellica. Il basalto infatti è una roccia vulcanica
oceanica, che si forma in presenza di dorsali, dove, per la distensione di cui
parlavamo prima, il mantello terrestre arriva in superficie.
La
composizione chimica delle rocce allora, direte voi, sarà semplice: quella del
mantello! E invece no! Le rocce appartengono sì al dominio del mantello
superiore, ma le condizioni tettoniche complesse della zona influenzano anche
la composizione del magma mantellico che arriva in superficie, tanto che si
possono trovare variazioni negli elementi e negli isotopi contenuti nei
campioni anche di una stessa isola.
Di
una cosa però potete stare certi: troverete solo rocce vulcaniche. Unica
eccezione, l’isola più vecchia, Santa Maria, formatasi 7Ma (7 Milioni di anni
fa), sprofondata e riemersa durante la sua “vita”, sulla quale pertanto si
ritrovano anche rocce sedimentarie di ambiente marino.
Le
caratteristiche descritte sopra rendono il paesaggio delle Azzorre molto
affascinante: lungo la costa il mare si infrange contro le scogliere di basalto
nero o grigio, mentre nell’entroterra si incontrano frequentemente vulcani e
crateri occupati da laghi (Fig.2).
Referenze:
De Los Ríos A., Bustillo M.A., Ascaso C., Carvalho M.R., (2011) - Bioconstructions in ochreous speleothems
from lava tubes on Terceira Island (Azores). Sedimentary Geology 236 (2011)
117–128;
Jimenez-Munt I., Fernandez M., Torne M., Bird P., (2001) - The transition from linear to di¡use plate
boundary in the Azores-Gibraltar region: results from a thin-sheet model. Earth and Planetary Science Letters
192 (2001) 175-189;
Madureira P., Mata J., Mattielli N., Queiroz G., Silva P., (2011) - Mantle source heterogeneity, magma
generation and magmatic evolution at Terceira Island (Azores archipelago):
Constraints from elemental and isotopic (Sr, Nd, Hf, and Pb) data. Lithos 126 (2011) 402–418.
Inoltre sono state raccolte informazioni dal sito sulle Azzorre dell'Associazione Geoturismo