La geologia, questa sconosciuta...

Se credi che la geologia sia solo la scienza che studia i sassi, che sia totalmente equiparabile con l'archeologia, o che il lavoro del geologo sia solo quello di comparire in tv dopo le catastrofi a ricordare che gli eventi naturali sono prevedibili ma non predicibili...questo è il sito giusto per te!
La geologia è infatti una scienza ancora molto poco conosciuta nel nostro paese; il proposito di questo blog è quello di renderla un po' più conosciuta, comprensibile e, spero, apprezzata!

Domande, chiarimenti, commenti, richieste sono ben gradite!
Buona lettura!


martedì 27 dicembre 2011

Azzorre: le montagne sommerse.



Qualche sera fa mi sono ritrovata a vedere le foto delle vacanze estive con gli amici, alcuni dei quali sono stati alle Azzorre.

Non avendo mai sentito troppo parlare di queste isole, sono rimasta molto colpita e incuriosita dalle loro foto ed ho deciso di farmi un po' di cultura a riguardo. Ecco a voi quindi una prima presentazione generale dell’arcipelago delle Azzorre, seguita (nei prossimi post) da alcuni articoli molto interessanti!


L'arcipelago delle Azzorre è situato nell'Oceano Atlantico, tra il 36° e il 40° parallelo Nord, e il 24° e il 32° meridiano Ovest. Le isole vengono comunemente suddivise in tre gruppi: Azzorre orientali, Azzorre centrali ed Azzorre occidentali.

In termini geologici, si sviluppa sulla microplacca delle Azzorre, più correttamente detta Azores Plateau, una piccola porzione di crosta terrestre compresa tra le ben più grosse Placca Nord-Americana, Placca Eurasiatica e Placca Africana.
Inoltre, l'Azores Plateau è delimitato a Ovest dalla dorsale oceanica Medio-Atlantica, una lunga catena vulcanica sottomarina frutto della distensione dovuta all’allontanamento della Placca Americana dalle Placche Eurasiatica e Africana, e che talvolta emerge fino in superficie e forma delle Isole –ne è un esempio l’Islanda. A Nord-Est invece il Plateau è diviso dalla Placca Europea dal Rift di Terceira, una dorsale oceanica ancora allo stadio iniziale che prende nome proprio dall'omonima isola dell’arcipelago. Questo rift è del tipo intra-oceanic spreading system, ma rimando la spiegazione del nome in quando l’argomento è vasto e complesso e necessiterebbe di un post a parte (perché no?).
Infine, la microplacca è divisa a Sud dalla placca Africana tramite la Gloria Fault, una faglia trascorrente destra dovuta ai movimenti relativi delle placche Eurasiatica e Africana, rispettivamente verso Est e verso Ovest. 

Fig. 1 - contesto tettonico delle Azzorre. In verde la posizione
dell'arcipelago, in rosso le frecce indicanti i movimenti
assoluti delle placche, in azzurro la dorsale Medio-Atlantica,
in arancio il rift di Terceira e in viola la Gloria Fault.
(modificato da Jimenez-Munt, 2001)


Dalla Fig. 1 si può ben vedere quindi che l’arcipelago delle Azzorre si trova in corrispondenza di una giunzione tripla (o triple junction, volendo fare gli internazionali), ovvero una zona dove tre placche sono a contatto e interagiscono tra loro in modi diversi: la placca Nord-Americana si sposta verso Ovest, la placca Eurasiatica verso Est e Sud, e la placca Africana verso Nord ed Est.
Il lettore attento si sarà accorto di un intoppo: poche righe sopra non avevo appena scritto che la placca Africana si muoveva verso Ovest? I movimenti delle placche infatti sono di due tipi: assoluti o relativi (troppo facile, altrimenti!). Il movimento assoluto di una placca è la direzione del movimento della placca stessa, quindi, prendendo un ipotetico punto centrale alla placca, la direzione di quel punto; i movimenti relativi sono dati dallo spostamento della placca relativamente a qualcosa, generalmente un’altra placca, o una faglia. La placca Africana quindi ha movimento assoluto verso Nord ed Est, ed è infatti in rotazione, ma siccome si sposta maggiormente verso Nord che verso Est, il movimento relativo rispetto all’Eurasia risulta essere verso Ovest.  


In questo contesto molto instabile (la sismicità in Azzorre è, comprensibilmente, altissima) si sviluppa un plateau vulcanico, una zona cioè caratterizzata dalla presenza di gruppi di vulcani anche molto vicini tra loro. Questi vulcani erano inizialmente sottomarini poi, per eruzioni successive, l’accrezione ha portato all’emersione degli stessi ed alla formazione delle isole come le conosciamo ora. Le Azzorre possono quindi essere considerate come le cime di una catena montuosa sommersa.

Quando è accaduto tutto ciò? Pochissimo tempo fa (geologicamente parlando), nel Terziario, durante la fase alpina; per intenderci, quando da noi si stavano formando le Alpi.

Le rocce che formano l’arcipelago sono vulcaniche, più precisamente basaltiche, cioè di composizione mantellica. Il basalto infatti è una roccia vulcanica oceanica, che si forma in presenza di dorsali, dove, per la distensione di cui parlavamo prima, il mantello terrestre arriva in superficie.
La composizione chimica delle rocce allora, direte voi, sarà semplice: quella del mantello! E invece no! Le rocce appartengono sì al dominio del mantello superiore, ma le condizioni tettoniche complesse della zona influenzano anche la composizione del magma mantellico che arriva in superficie, tanto che si possono trovare variazioni negli elementi e negli isotopi contenuti nei campioni anche di una stessa isola.
Di una cosa però potete stare certi: troverete solo rocce vulcaniche. Unica eccezione, l’isola più vecchia, Santa Maria, formatasi 7Ma (7 Milioni di anni fa), sprofondata e riemersa durante la sua “vita”, sulla quale pertanto si ritrovano anche rocce sedimentarie di ambiente marino.

Le caratteristiche descritte sopra rendono il paesaggio delle Azzorre molto affascinante: lungo la costa il mare si infrange contro le scogliere di basalto nero o grigio, mentre nell’entroterra si incontrano frequentemente vulcani e crateri occupati da laghi (Fig.2).

Fig. 2 - Cratere riempito da un lago. Dal sito rui.moreira.deviantart.com

 
Prossimamente vi proporrò due articoli del 2011 con alcune curiosità (su due tematiche completamente diverse) riguardanti le isole Azzorre.


Al prossimo post!
Cris



Referenze:

De Los Ríos A., Bustillo M.A., Ascaso C., Carvalho M.R., (2011) - Bioconstructions in ochreous speleothems from lava tubes on Terceira Island (Azores). Sedimentary Geology 236 (2011) 117–128;

Jimenez-Munt I., Fernandez M., Torne M., Bird P., (2001) - The transition from linear to di¡use plate boundary in the Azores-Gibraltar region: results from a thin-sheet model. Earth and Planetary Science Letters 192 (2001) 175-189;

Madureira P., Mata J., Mattielli N., Queiroz G., Silva P., (2011) - Mantle source heterogeneity, magma generation and magmatic evolution at Terceira Island (Azores archipelago): Constraints from elemental and isotopic (Sr, Nd, Hf, and Pb) data. Lithos 126 (2011) 402–418.

Inoltre sono state raccolte informazioni dal sito sulle Azzorre dell'Associazione Geoturismo

Nessun commento:

Posta un commento